“Quando mi è stato proposto di partecipare a una missione scientifica in Artide mi sono sentito felice. Avevo appena finito di consegnare la bozza di tesi per il dottorato in Scienze Ambientali ed ero veramente alla ricerca di una svolta nella mia routine di “scrittore”, in attesa del referaggio. Era il momento di cambiare soggetto e registro, almeno per un po’. Non poteva dunque esserci un momento migliore per il mio arrivo al CNR e volevo trovare un modo per esprimere un po’ della mia allegria alle persone vicine. Perché mai infatti uno dovrebbe andare “alla ricerca di…” se non per raccontare le proprie piccole verità circondato dagli amici?
Durante le settimane di preparazione riflettevo sullo studio che avrei condotto in compagnia di Andrea Spolaor, un giovane ricercatore molto preparato, che come me non aveva mai conosciuto la notte polare. Attorno al pensiero di questa nostra inesperienza e immaginando “la notte” mi trovavo a fantasticare sulle possibili situazione che avremmo potuto dover affrontare. Immaginavo ovviamente di vivere le tragedie più nere, le avventure più imprevedibili, o peggio! le morti più stupide: “No beh.. così no che non deve andare però!”
Alla fine, se anche non siamo stati inseguiti dagli orsi e nonostante nessuno sia stato estratto vivo in extremis da un crepaccio profondissimo, ci siamo divertiti lo stesso e abbiamo fatto il nostro dovere.
Durante quelle settimane al 79° parralelo nord, in compagnia di una trentina di persone con cui condividere qualche minuto ai pasti, raccogliendo campioni di neve a -30 °C con Andrea di guardia, ho ritrovato quel poco di silenzio, di calma, di pazienza che sono stati ingiustamente espulsi dalla nostra società. Tra gli ospiti d’onore abbiamo anche ricevuto presso la stazione ‘Dirigibile Italia’ una breve visita della noia-delle-estati-nel-giardino-a-far-nulla che non rivedevo da 23 anni circa. Ma la più grande sorpresa è stata conoscere un poco di più la temuta “notte fonda”, la sua fresca saggezza e i suoi timidi serpenti verdi. Chissà se avrò modo di rivederli ancora tutti assieme!
Di questa avventura è rimasto qualche scatto decente, qualche riga di diario e un sacco di bei ricordi da cui prendere ispirazione per qualche racconto in una serata di festa.”
Attraverso la notte. Reportage di una spedizione scientifica durante l’inverno artico
Questo progetto fotografico sarà esposto nella mostra collettiva “(climate) Change” presso il cortile di Ca’ Foscari, Venezia. La mostra verrà inaugurata il 29 settembre alle ore 17 e rimarrà aperta fino al 15 dicembre.
Federico Dallo nasce a Feltre nel gennaio 1989. Frequenta il Liceo Scientifico e si laurea in Chimica nel 2013. Consegue il dottorato in Scienze Ambientali nel 2017 con una tesi sulla diffusione di composti chimici nella neve ed è ora borsista presso il CNR per il quale si occupa di sistemi automatizzati per monitoraggio di aree remote.
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